Unione di Comuni Valmarecchia: qualcosa si muove

Unione di Comuni Valmarecchia: qualcosa si muove

 

Approvata in Consiglio la delibera per la creazione di due sub-ambiti

 

A un anno di distanza dalla delibera approvata in Consiglio comunale, che chiedeva alla Regione una ridefinizione degli ambiti ottimali per superare l’attuale assetto organizzativo dell’Unione, ieri nel Consiglio dell’ente è stata approvata una delibera per la creazione di due sub-ambiti: quello dell’Alta e della Bassa Valmarecchia.

Un atto che rispetto al quadro attuale a nostro avviso rappresenta un passo in avanti, maturato al termine di un approfondito e delicato percorso istituzionale.

Nonostante le difficoltà incontrate (tra cui la fuoriuscita unilaterale dall’Unione da parte di Sant’Agata Feltria e San Leo e l’impossibilità di procedere immediatamente con l’eventuale istituzione di due Unioni), con la delibera approvata ieri usciamo dal rischio concreto di un immobilismo istituzionale che avrebbe aggravato ancor di più le evidenti difficoltà che l’Unione Valmarecchia sta affrontando.

La creazione dei sub-ambiti interni, infatti, ha l’obiettivo di snellire il processo di governance, offrendo la possibilità di una programmazione più coerente alla necessità dei territori. Questo dovrebbe consentire una gestione più efficiente di alcune deleghe, come la Polizia locale, nella cornice di un territorio più omogeneo, come è per noi quello della bassa Valmarecchia (ambito del quale faremo parte assieme ai Comuni di Verucchio e Poggio Torriana).

Siamo consapevoli che questi benefici non saranno automatici né scontati. Il percorso è solamente all’inizio. Per questo continueremo a dare il nostro contributo propositivo (anche attraverso il nostro consigliere Patrick Wild, eletto nel consiglio dell’Unione) in maniera costruttiva all’interno delle sedi istituzionali, a differenza di quanto fatto dalle opposizioni santarcangiolesi.

In un anno dal loro insediamento, infatti, i consiglieri di opposizione (Samorani di Un Bene in Comune e Stanchini della Lega) non hanno mai partecipato alle sedute consiliari, né giustificato le loro assenze (se non tramite i giornali) e alla fine sono stati dichiarati decaduti. Quando saranno chiamati dai propri elettori a spiegare come vengono investiti i fondi per i servizi sociali o come è organizzata la polizia municipale – due tra le deleghe di competenza dell’Unione – cosa risponderanno? La realtà è che gli assenti hanno sempre torto.