30 Mar Risparmio idrico, anche per il futuro necessaria la massima attenzione
La nostra interrogazione in Consiglio comunale
Considerando la grave carenza d’acqua che ha interessato tutto il territorio romagnolo nell’estate 2022, durante il Consiglio comunale dello scorso 27 febbraio abbiamo presentato un’interrogazione sul tema del risparmio idrico alla quale la vice sindaca Fussi ha risposto nella seduta di martedì 28 marzo.
Alla luce delle politiche strutturali già attuate dall’Amministrazione comunale, come l’installazione delle Case dell’acqua nel capoluogo, a San Vito e San Martino, accanto a quelle emergenziali come l’ordinanza della scorsa estate sul prelievo idrico e la limitazione all’erogazione d’acqua dalle fontane pubbliche, abbiamo chiesto alla Giunta quali azioni ulteriori intendesse portare avanti e se fosse prevista la collocazione di nuove Case dell’acqua sul territorio.
Nella sua risposta, la vice sindaca Fussi ha ricordato gli erogatori già installati presso il Municipio, la biblioteca e le due sedi della scuola media Franchini, anticipando che un contributo ricevuto da Atersir sull’annualità 2022 consentirà di estendere l’iniziativa anche alle scuole primarie, mentre in quelle dell’infanzia sono già in uso bicchieri non usa e getta per limitare il consumo di plastica. Oltre a installare prossimamente un erogatore anche al Comando della Polizia locale di via Costa, l’Amministrazione comunale intende candidare al bando Atersir 2023 la Casa dell’acqua di Canonica, che andrebbe a completare il progetto originario di distribuzione degli erogatori sul territorio.
“Bene la risposta dell’Amministrazione sulle politiche di corretta gestione della risorsa idrica” dichiara il consigliere Wild. “Si tratta di un obiettivo che non può più attendere, anche a causa del cambiamento climatico che ci impone scelte radicali ad ampio raggio. Non è sufficiente che Ridracoli tracimi una volta per dormire sonni tranquilli, come ha evidenziato anche di recente il Presidente di Romagna Acque facendo riferimento al tema della ricarica della conoide del fiume Marecchia. Ecco allora che se da un lato dobbiamo fare la nostra parte a livello locale, investendo sui comportamenti responsabili di aziende e cittadini, a partire dai più giovani e dalle scuole, dall’altro è necessario coniugare queste azioni con le strategie messe in campo dagli altri enti coinvolti. In questo modo eviteremo un approccio alla politica ‘emergenziale’, affrontando il problema prima della fase di rischio”.