Il discorso d’insediamento del consigliere comunale Patrick Wild

Il discorso d’insediamento del consigliere comunale Patrick Wild

 

Grazie, innanzitutto un saluto al sindaco, ai membri della Giunta, ai colleghi consiglieri comunali e soprattutto al pubblico qui presente questa sera.

Consentitemi di esprimere il mio più sincero sentimento di gratitudine per essere qui oggi, sedere tra questi banchi e avere l’opportunità di rappresentare non solo l’elettorato che ci ha dato fiducia, ma ogni cittadino santarcangiolese. Non è solo orgoglio: poter migliorare la vita di chi ti vive accanto è innanzitutto un privilegio, umano prima che istituzionale.

Come sapete, oggi subentro per surrogazione ad altri due consiglieri che mi hanno preceduto in termini di preferenze, ma ci tengo a precisare che in questo posto si sarebbe potuto sedere chiunque di noi. Anche chi non era candidato al Consiglio. Ciò che intendo dire è che noi non ne facciamo una questione di persone o di nomi. A noi interessano, da sempre, solo e soltanto le idee.

Il presupposto fondante della nostra presenza in coalizione, l’abbiamo ripetuto spesso nei mesi scorsi, era ed è basato tutt’ora sul profondo rispetto – oltre che di una condivisione di modalità, perché soprattutto in questo caso la forma è sostanza – su un’adesione alla stessa piattaforma di valori e contenuti. Questi concetti e obiettivi sono stati condivisi e recepiti all’interno del programma di coalizione. È dunque un programma che sentiamo intimamente nostro e nel quale crediamo con convinzione.

Noi solo a questo abbiamo fatto e faremo riferimento. Il programma sarà il nostro faro.

Questa legislatura non è semplicemente “importante”: è decisiva per mettere le basi della Santarcangelo che verrà, senza retorica né piani faraonici, ma attraverso scelte concrete, decise e realizzabili. Dovremo farci trovare pronti a raccogliere la sfida del PUG, le cui scelte andranno a condizionare non solo la nostra vita ma anche quella della generazione successiva.

Abbiamo inoltre la grande responsabilità e il compito di riavvicinare i cittadini alla politica, intesa come l’insieme delle piccole e grandi scelte quotidiane che ognuno di noi compie ogni giorno, dentro e fuori quest’aula. Non possiamo limitarci a prendere atto dell’astensionismo e della “delega in bianco” al Consiglio, chiunque essa premi.

Su questo aspetto, che coinvolge ogni singola realtà del Paese, noi dovremo lavorare con costanza, senza cercare risultati immediati ma seminando bene e con pazienza. L’ha ricordato Liliana Segre qualche giorno fa: è molto facile restare indifferenti e lasciare che altri decidano, poi ci si pente ed è troppo tardi.

Non è questa la sede né il tempo per tornare sulla campagna elettorale, ma consentitemi di ricordare come, nonostante le gravi accuse di essersi venduto per una poltrona, la persona che ha subìto questi attacchi non è seduta qui oggi tra i banchi della Giunta, a dimostrazione della serietà e onestà intellettuale che ha sempre contraddistinto il suo operato e che sarà il paradigma del nostro.

C’è una famosa canzone di un grande cantautore qual è Angelo Branduardi che dice: “Io non sono cambiato, il cuore e i pensieri sono gli stessi”.

Ecco, se è vero come disse una volta anni fa Andrea Novelli stesso che “La lista civica nel tempo si è trasformata”, è altrettanto vero che princìpi e obiettivi rimangono i medesimi.

Nell’auspicio che ognuno di noi – pur nelle rispettive differenze – saprà esprimere il massimo di sé stesso nell’esclusivo interesse della città, io vi ringrazio e auguro a tutti buon lavoro.