Salute

Si dovrà continuare a tutelare e rafforzare i servizi attuali e futuri dell’ospedale Franchini (Primo Intervento, Chirurgia generale e senologica, Casa della Salute, Ospedale di Comunità), con un forte potenziamento della diagnostica e dei poliambulatori, come ad esempio la diabetologia.

 

3.1 Politiche sanitarie

 

Nella legge istitutiva dell’AUSL Romagna – che dal 2014 ha unificato le preesistenti aziende di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini – sono chiaramente indicati gli obiettivi che hanno ispirato la sua nascita. In particolare:

 

a) assicurare, in condizioni di qualità, appropriatezza e omogeneità l’esercizio unitario delle funzioni di prevenzione, diagnosi e cura;

 

b) perseguire la riorganizzazione e l’unificazione delle attività di amministrazione e di supporto logistico e tecnico-professionale, con lo scopo di garantire efficienza organizzativa, assicurare benefici economici, omogeneizzare e snellire le procedure garantendone la trasparenza;

 

c) realizzare la riorganizzazione dei servizi assistenziali assicurandone condizioni di equità di accesso e prossimità ai servizi nei confronti dei cittadini, con particolare riguardo ai servizi di assistenza primaria, alle attività ospedaliere di base, ai servizi territoriali e domiciliari afferenti alla integrazione socio-sanitaria.

 

Si tratta di un progetto che ha l’ambizione di andare oltre una logica di pura conservazione, prospettando obiettivi di ulteriore crescita e sviluppo della sanità romagnola, al fine di assicurare livelli di assistenza sempre più elevati, caratterizzati da appropriatezza e sicurezza delle prestazioni erogate nel primario interesse dei pazienti.

 

Il tutto con attenzione, anche a livello locale, alla sostenibilità economico-finanziaria del sistema e, in particolare, alle previsioni di evoluzione del quadro demografico ed epidemiologico: invecchiamento della popolazione e aumento delle patologie croniche e degenerative invalidanti.

 

In sostanza, non una semplice sommatoria del preesistente ma la realizzazione, su una dimensione territoriale e di utenza ottimale, di un servizio sanitario in grado di dare risposta esauriente, in loco, alla gran parte dei bisogni sanitari dei cittadini romagnoli, razionalizzando l’esistente e attivando nuove funzioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e di prevenzione. A nostro giudizio si tratta, nelle sue linee generali, di un progetto sostanzialmente condivisibile.

 

In presenza di questo complesso processo di riorganizzazione, l’amministrazione comunale, operando nel contesto della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, dovrà vigilare con il necessario coinvolgimento dei cittadini sull’equa distribuzione territoriale dei presidi sanitari, affinché i santarcangiolesi abbiano opportunità di accesso ai servizi e alle prestazioni non inferiori a quelle dei cittadini degli altri territori della Romagna.

 

3.2 Ospedale Franchini

 

Nel processo di riorganizzazione della rete ospedaliera che sta ridefinendo il ruolo dei singoli ospedali nella realizzazione dei percorsi assistenziali, l’ospedale Franchini, pur in coerenza con il più generale obiettivo aziendale di razionalizzazione e qualificazione delle attività ospedaliere, dovrà essere sede di una serie di strutture, servizi e funzioni in grado di erogare una gamma di prestazioni adeguata alle necessità “di prima istanza” di un bacino di utenza rilevante, che possiamo considerare esteso dall’alta Valmarecchia ad un buon numero di Comuni limitrofi (Borghi e Savignano, Bellaria Igea Marina, Verucchio e Poggio Torriana).

 

Un punto ineludibile è la garanzia che tutte le prestazioni erogate siano realizzate in condizioni di massima sicurezza per i pazienti e per gli operatori.

 

Riprendendo il tema delle funzioni e dei servizi dell’ospedale Franchini, in particolare, riteniamo di indicare i seguenti punti:

 

a) Punto di Primo Intervento: la presenza del punto di primo intervento va definitivamente confermata e deve esserne potenziata la capacità operativa, ad esempio assicurando il supporto del Servizio di Radiologia anche in orario notturno e nei festivi.

 

b) Unità Operativa di Chirurgia: tutela e consolidamento dell’unità operativa, assicurando ad essa adeguate risorse tecnologiche e professionali, al fine di confermare la posizione di eccellenza raggiunta dalla chirurgia del seno e continuare ad assicurare l’esecuzione di interventi di chirurgia generale di bassa e media complessità.

 

c) Casa della Salute: la scelta di realizzare la Casa della Salute, da noi condivisa, nasce dall’idea forte che i cittadini possano avere una struttura territoriale di riferimento alla quale rivolgersi in ogni momento della giornata, che rappresenti una certezza di risposta concreta, competente e adeguata ai diversi bisogni di salute e di assistenza, rappresentando inoltre un contesto nel quale attuare interventi di prevenzione e promozione della salute. Occorre definire la tipologia di Casa della Salute da realizzare, operare un ricognizione di quanto già attivato e redigere un puntuale cronoprogramma per l’implementazione dei servizi e delle attività mancanti.

 

d) Ospedale di Comunità: l’Ospedale di Comunità è una struttura intermedia tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale, destinata ad accogliere quelle persone che non hanno necessità di essere ricoverate nei reparti specialistici, ma necessitano di un’assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio. Le persone assistite sono: pazienti prevalentemente con patologia cronica, provenienti da una struttura ospedaliera per acuti, che clinicamente possono essere dimessi ma non in condizione di poter essere adeguatamente assistiti a casa; pazienti fragili e/o cronici provenienti dal proprio domicilio a causa della riacutizzazione di una condizione clinica preesistente e/o insorgenza di un quadro imprevisto, comunque non necessitanti di ricovero presso una struttura ospedaliera per acuti. L’Ospedale di Comunità è quindi uno strumento di integrazione fra ospedale-territorio e di continuità delle cure erogate sulla base di un piano integrato e individualizzato, derivante da una valutazione multidimensionale della persona da assistere. Noi riteniamo che la realizzazione di un Ospedale di Comunità come un reparto ulteriore all’interno dell’ospedale Franchini sia da valutarsi positivamente, poiché – in ragione del ruolo assegnato a questa struttura dalle norme nazionali e dalle delibere regionali – essa fornisce una risposta appropriata a reali bisogni assistenziali ora non adeguatamente presidiati; il tutto senza compromettere le attività chirurgiche e, in generale, il ruolo attuale dell’ospedale.

 

e) Punto Prelievi: occorre individuare una collocazione del Punto Prelievi diversa da quella odierna, strutturalmente più adeguata e funzionale e capace di garantire maggiormente la privacy dei numerosi cittadini che quotidianamente vi accedono. Una collocazione adeguata potrebbe essere all’interno della “Casa Colonica” opportunamente ristrutturata.

 

f) Medicina Generale e Lungodegenza: la presenza di questa Unità Operativa dev’essere definitivamente confermata nella sua attuale capacità operativa, garantendo il mantenimento dei posti letto assegnati, risorse professionali e tecnologiche adeguate.

 

g) Post Acuti: per questa Unità Operativa a gestione infermieristica valgono le stesse considerazioni espresse per l’Unità Operativa di Medicina Generale e Lungodegenza.

 

h) Medicina Riabilitativa: consideriamo positivamente l’apertura di un’articolazione locale dell’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa, dedicata sia a pazienti ricoverati che esterni; chiediamo un attento monitoraggio della sua attività al fine di adeguarla rispetto ai bisogni del territorio (in particolare per quanto riguarda i tempi di attesa).

 

i) Ambulatori Specialistici: riteniamo che l’offerta di prestazioni ambulatoriali specialistiche vada potenziata, attivando in particolare un ambulatorio di diabetologia.

Nell’allegato 1 “Insieme verso un futuro sostenibile” è disponibile un approfondimento sulle nostre proposte per la mobilità, l’ambiente, la pianificazione urbanistica e la cura del territorio.

 

L’allegato 2 “Integrazione strategica tra cultura e socialità” presenta invece maggiori dettagli in materia di scuola, giovani, cultura, sport, socialità, partecipazione e accessibilità.