Cittadinanza

La realizzazione di una cittadinanza piena passa dall’accessibilità degli spazi pubblici, sia in termini di barriere architettoniche sia di pari opportunità in occasioni di socialità e partecipazione. Servono luoghi e progetti per tornare a parlarci e contrastare l’isolamento delle persone.

 

 

11.1 Socialità e partecipazione

 

L’aumento dell’individualismo, l’indebolimento dei legami personali, la perdita dei punti di riferimento all’interno della comunità e la crescente diffusione delle nuove tecnologie digitali ci interrogano su come affrontare il cambiamento dei rapporti sociali nel prossimo futuro.

 

Sebbene Santarcangelo conservi ancora i tratti della comunità, l’amministrazione deve lavorare costantemente per riattivare, promuovere e mantenere vivi i contatti e le connessioni sociali, mettendo in campo risorse per creare momenti di socialità e favorire processi di partecipazione.

 

Per incentivare la socialità specie tra fasce diverse della popolazione, alimentare un clima di coesione e favorire una cultura capace di generare il cosidetto welfare di comunità, proponiamo di creare una “osteria sociale”.

 

Un luogo in cui chiunque – studenti, lavoratori, pensionati e semplici cittadini – possa trovare un pasto a prezzi accessibili, e dove possano lavorare insieme professionisti, volontari e persone con disabilità, in un’ottica di integrazione e collaborazione trasversale.

 

Oltre a individuare un vero e proprio spazio di aggregazione, in ogni caso, occorre impegnarsi per attivare ulteriori luoghi e occasioni di socialità, sviluppando reti in grado di rafforzare le relazioni e promuovere la funzione educativa emergente dalla comunità stessa (comunità educante).

 

A questo scopo, occorrerà ripensare alcuni luoghi e strutture ad oggi inutilizzati, poco utilizzati o comunque non sfruttati al meglio delle loro possibilità.
Per quanto riguarda la partecipazione, riteniamo opportuna l’introduzione di nuove forme oltre all’implementazione di quelle esistenti. Una partecipazione intesa sia come contributo del cittadino al processo decisionale e all’attività della pubblica amministrazione, sia come vicinanza di quest’ultima ai propri cittadini in termini di trasparenza, ascolto e soluzione dei problemi.

 

Le esperienze meritevoli degli ultimi anni vanno perfezionate e incrementate sino a diventare appuntamenti consueti. La realizzazione di percorsi e processi partecipativi diffusi e strutturati rappresenta una sfida e un’opportunità per l’amministrazione, che potrebbe contare su decisioni più condivise ed elaborare insieme ai cittadini un modello di sviluppo di comunità.

 

Infine, per valorizzare l’esperienza della CET (Comunità educante territoriale), proponiamo l’istituzione di un osservatorio permanente sui conflitti, con l’obiettivo di dare a tutti i cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla qualità del clima relazionale nella propria comunità.

 

L’osservatorio sarebbe un luogo d’incontro e confronto dove poter proporre iniziative, assemblee, attività di ricerca, convegni e laboratori sui temi della partecipazione, sulla qualità della convivenza o sui conflitti sociali nei contesti della vita quotidiana, con l’intervento di mediatori, educatori e studiosi dei processi di comunità.

 

11.3 Accessibilità e pari opportunità sociali

 

Per le persone disabili la vita quotidiana dev’essere sostenibile e i luoghi del nostro territorio pienamente accessibili. A questo scopo, si deve proseguire e concretizzare il lavoro partecipativo svolto in questi anni – in particolare con il progetto CITabilitY – per individuare soluzioni condivise con chi vive questa condizione e con i caregiver (familiari e professionali).

 

L’obiettivo principale di questo lavoro dovrebbe essere un’effettiva riduzione delle barriere architettoniche, prevedendo una mappatura partecipata per poi procedere con interventi diretti sugli spazi pubblici e incentivi per quelli privati.

 

Un livello minimo di accessibilità va garantito anche in aree come il centro storico – ad esempio mettendo a disposizione una navetta per le zone difficili da raggiungere – e presidiato in luoghi centrali come Piazza Ganganelli (dove servono più pedane) e il sottopassaggio di viale Mazzini, spesso ostruito da auto e altri ostacoli.

 

Altro aspetto su cui incidere è quello del trasporto pubblico, che dev’essere più efficiente in materia di accessibilità: servono più autobus dotati di pedana, informazioni in tempo reale sui display alle fermate, annuncio in diffusione audio e chiamata vocale durante la corsa.

 

Tra le idee di prospettiva per favorire una reale integrazione delle persone con disabilità, proponiamo la creazione di un condominio solidale: un luogo dove chi non può permettersi una casa – in particolare i giovani – conviva con famiglie disagiate o con disabili lievi a carico, in un contesto di aiuto reciproco con il supporto professionale e qualificato di operatori pubblici.

 

Un’altra fascia della cittadinanza che merita particolare attenzione, specie con il progressivo invecchiamento della popolazione, è quella anziana. L’esigenza più sentita in questo senso è quella relativa all’assistenza domiciliare, con particolare riferimento al tema delle “badanti”.

 

Questo fabbisogno dev’essere analizzato con una ricerca sul territorio e un tavolo dedicato, in cui l’amministrazione si faccia garante di un sostegno economico e operativo, proponendo anche soluzioni innovative (ad esempio le “badanti di condominio” o comunque in condivisione).

 

Allargando il discorso alle esigenze di socialità, per avvicinare persone di età diverse e rimettere in moto legami relazionali è opportuno progettare occasioni d’incontro intergenerazionale. Non solo occasioni isolate, ma interventi di accompagnamento e supporto come servizi per la comunità.

 

Ognuno può fare e insegnare qualcosa a qualcun altro secondo il principio del service learning, ovvero apprendimento al servizio della conoscenza reciproca: ad esempio, gli alunni insegnano agli anziani come usare il computer e questi a loro volta raccontano la storia del territorio.

 

Infine, nell’ambito dell’innovazione a supporto della quotidianità di chi è in situazione di difficoltà – ma anche di chi a queste persone garantisce il proprio sostegno ogni giorno – riteniamo molto utile l’apporto delle nuove tecnologie nell’offrire servizi integrati.

 

Tra le tante possibilità disponibili, la creazione di un’app per smartphone e tablet in grado di assistere le persone con disabilità nel programmare gli spostamenti e la permanenza in città. Questo anche perché nei prossimi anni sarà imprescindibile, per le amministrazioni comunali, dotarsi di strumenti informatici a servizio del cittadino sempre più specifici, performanti e intuitivi.

 

 

 

Ulteriori approfodimenti sulle nostre proposte in tema di socialità, partecipazione e accessibilità sono disponibili nel documento allegato “Integrazione strategica tra cultura e socialità”.

Nell’allegato 1 “Insieme verso un futuro sostenibile” è disponibile un approfondimento sulle nostre proposte per la mobilità, l’ambiente, la pianificazione urbanistica e la cura del territorio.

 

L’allegato 2 “Integrazione strategica tra cultura e socialità” presenta invece maggiori dettagli in materia di scuola, giovani, cultura, sport, socialità, partecipazione e accessibilità.