Sociale

Per garantire un welfare mirato al contrasto delle disuguaglianze, materiali e culturali, è necessaria una progettualità strategica a partire dalle esigenze più ampie della comunità – primo tra tutti il problema della casa – in grado di andare oltre la risposta alle necessità immediate.

 

2.1 Politiche abitative

 

Considerato marginale fino al 2014, negli ultimi cinque anni il tema della casa è stato al centro di progettualità specifiche, che hanno portato sulla buona strada ma non si possono ritenere esaustive.

 

Nella fase di crisi economica che non accenna a finire, infatti, la casa resta uno dei problemi più diffusi e sentiti dalle persone di diverse fasce sociali: dalle categorie tradizionalmente “a rischio” alle giovani coppie con lavori precari, dalle famiglie monoreddito a quelle con individui fragili, fino all’indebolimento del cosidetto “ceto medio” che sta creando nuove marginalità.

 

Per dare risposte efficaci alle famiglie e alle persone sempre più esposte, il Comune dovrà mettere in campo strumenti diversificati.

 

Da un lato le risposte strutturali: dalle politiche per abbassare gli affitti del mercato privato all’individuazione di abitazioni a canone calmierato, dalla mediazione nei nuovi contratti alla rinegoziazione degli affitti in essere, fino all’ampliamento della disponibilità di case popolari.

 

Dall’altro lato gli strumenti per rispondere alle emergenze abitative, che rappresentano il principale problema da affrontare in questo ambito. Sarà necessario creare alloggi sociali temporanei, anche attraverso una virtuosa sinergia tra pubblico e privato, oltre a rafforzare il servizio housing first, che va considerato un punto di forza importante per Santarcangelo.

 

Dovranno inoltre essere previste anche soluzioni innovative come l’edilizia sociale per la riqualificazione di aree dismesse, con progetti destinati in particolare a giovani e persone in età avanzata rimaste senza lavoro.

 

2.2 Welfare di comunità

 

Tutti i provvedimenti in ambito sociale dovranno essere affiancati da un’analisi puntuale della situazione esistente, in grado di verificare dal punto di vista quantitativo e qualitativo i bisogni e le possibilità del territorio, per costruire un sistema di welfare dinamico in grado di adattarsi e rinnovarsi continuamente.

 

In questo senso crediamo sia necessario un “osservatorio stabile” per la programmazione delle politiche sociali, che dovrà sicuramente avere a disposizione una struttura interna competente ma potrà essere affiancato e agevolato da un tavolo di concertazione del terzo settore, così da coordinare osservazioni e proposte tra l’ente pubblico e chi opera direttamente sul territorio in contatto con i fruitori dei servizi erogati.

 

Per quanto riguarda il tema delle disabilità, sarà necessario innovare i servizi cercando di uscire il più possibile dalla logica assistenzialistica – per quanto in diversi casi necessaria – creando dei percorsi che portino la persona disabile verso una vita autonoma, indipendente e autodeterminata.

 

A livello architettonico sarà importante dare esecuzione alle norme esistenti in materia di accessibilità e alle esigenze messe in evidenza nel percorso partecipativo CITabilitY con una progressiva eliminazione delle principali barriere architettoniche, oltre favorire e indicare i percorsi adeguati alle persone con ridotte capacità di movimento.

 

L’aumento della speranza di vita, infine, deve inevitabilmente portare a un progressivo aumento delle possibilità e dei servizi in favore della popolazione anziana.

 

Per far fronte alla carenza di posti disponibili nelle strutture residenziali, occorre immaginare nuove forme di assistenza per la popolazione anziana autosufficiente e non.

 

Da un lato è necessario fornire supporto ai caregiver familiari, dall’altro – soprattutto per chi è in condizione di autosufficienza – implementare progetti innovativi come il co-housing.

 

Nell’ottica di potenziare e dare continuità ai servizi alla persona, un altro ambito sensibile d’intervento è rappresentato dagli interventi a sostegno delle famiglie.

 

A questo proposito, sarebbe opportuno individuare più spazi di gioco e incontro dove i bambini possano stare insieme in sicurezza – come i parchi – supportando i genitori nella gestione del tempo libero con un’offerta il più possibile ampia e variegata di attività.

 

Per far fronte alle situazioni di difficoltà economica, familiari e individuali, è importante continuare ad alimentare la disponibilità di fondi dedicati, mettendo in campo ogni sforzo per far sì che rispondano il più possibile alle reali esigenze della cittadinanza.

 

In materia di pari opportunità per ciascun cittadino, infine, accanto a politiche di contrasto alle diseguaglianze di genere – da rafforzare e ampliare – è necessario allargare il bacino d’utenza anche alle persone straniere e con disabilità.

Nell’allegato 1 “Insieme verso un futuro sostenibile” è disponibile un approfondimento sulle nostre proposte per la mobilità, l’ambiente, la pianificazione urbanistica e la cura del territorio.

 

L’allegato 2 “Integrazione strategica tra cultura e socialità” presenta invece maggiori dettagli in materia di scuola, giovani, cultura, sport, socialità, partecipazione e accessibilità.